Chi sono, la mia vita da disegnatore
Disegno da sempre, come tanti del resto, ma se non fosse stato per il WWF Italia forse non avrei mai cominciato a disegnare con coscienza, metodo e passione animali e piante; quando sono entrato come volontario e attivista ho scoperto che due dei miei grandi interessi, gli animali e il disegno, potevano essere uniti, i manuali di identificazione delle specie (di tutto: botanica, entomologia, ornitologia, ecc) erano e sono tutt’ora fatti con bellissimi disegni e molto spesso gli autori di queste illustrazioni fanno anche quadri che lasciano a bocca aperta: esiste il disegno naturalistico!
Da lì è iniziata la mia vita da disegnatore che ormai va avanti da poco più di 25 anni.
Ho cominciato tutto da solo, senza nessuna indicazione o quasi, cercando di disegnare da foto, andavo sì in natura, spesso, conoscevo, studiavo, ma non riuscivo a fare il passo di disegnare dal vero quello che vedevo, semplicemente non sapevo si potesse fare, e non sapevo quanto fosse bello ritrarre quello che si conosce e al contempo conoscere il soggetto attraverso il disegno, è l’essenza dell’arte naturalistica.
A fare il grande salto mi hanno aiutato tanto amici, colleghi, italiani e stranieri, compagni di viaggio senza i quali il viaggio non ci sarebbe proprio potuto essere e oggi non mi troverei qui a raccontare la natura ogni giorno, per lavoro e per passione. Tutti sono stati e sono ancora i miei maestri.
Guardando un po’ indietro la cosa sorprendente del disegnare in natura è che più passa il tempo e meno diventa indispensabile il risultato, non sento la pressione o l’esigenza di dover produrre qualcosa a tutti i costi, forse anche perché questa pressione la sento già quotidianamente nel disegnare su commissione, come illustratore naturalista. In natura mi godo sempre di più quello che il doverla/poterla disegnare mi ha insegnato, un approccio discreto, da osservatore tranquillo, paziente; mi metto seduto e mi godo lo spettacolo, qualsiasi spettacolo capiti quel giorno, che sia un orso o una cinciarella sulla mangiatoia davanti casa mi sento fortunato anche solo a essere lì, provo una profonda gratitudine (anche se non so bene nei confronti di chi) data anche dalla consapevolezza che la maggior parte delle persone le cose che vedo le può vedere solo nei documentari.
Quello che è cambiato negli anni non è stata la tecnica, che potrei aver più o meno affinato o evoluto, ma principalmente la capacità e la sensibilità di osservare e vedere cose che prima non vedevo, in fondo forse vado sempre alla ricerca del sorriso, quello che ti esce, a volte solo accennato, quando la gazza marina, dopo ore che la disegni alza l’ala e sotto, al posto del solito uovo, vedi una testolina ancora troppo troppo pesante da tenere su, ma comunque affamata, oppure quando il cannocchiale gira per la faggeta che sta perdendo le foglie e ad un certo punto casualmente inquadri un lupo, quando sei solo questo sorriso forse ha più valore perché il momento è più intimo ma anche condividerlo non è per niente male.
Ma, intendiamoci, è anche meraviglioso disegnare, prendere finalmente le matite e i pennelli e cominciare a descrivere e a raccontare quello che mi passa davanti, sentire che si comincia a conoscere il soggetto linea dopo linea, cercare di raccontare la vita in una immagine che forse farà emozionare chi la guarderà, cercare di condensare in quella immagine tutto quello che ti è successo mentre la disegnavi e tutta la vita tua precedente che hai passato ad osservare e disegnare. Per arrivare a questo l’impegno, lo sforzo e la concentrazione crescono col passare dei minuti e delle ore senza che neanche tu te ne accorga, ti scordi di stare seduto scomodo o al freddo, perché disegnare è estremamente faticoso ma allo stesso tempo rilassante e piacevole, ferma il tempo, ti dà occasione di entrare in un contatto intimo col soggetto fino ad arrivare, a volte, persino ad immedesimarti nei suoi comportamenti.
Tutta questa bellezza la guardo con la consapevolezza che riuscirò inevitabilmente a raccontare solo una minima parte della storia, questa è la confidenza che con un po’ di tristezza faccio sempre a tutte le persone che apprezzano quello che faccio, voi vedete il disegno o il quadro ma non sapete quanta meraviglia ho visto mentre ero davanti a questa scena, non sapete che dopo è calata la luce e le sule si sono messe a centinaia a pescare tuffandosi in acqua di fronte a me illuminate dal tramonto…
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